Synopsis
Un viaggio lungo un secolo. Nel gennaio del 1921, lo scrittore britannico David Herbert Lawrence. che abito’ a Taormina con la moglie Frieda dal 1920 al 1922, decise di avventurarsi alla scoperta della Sardegna. A dicembre dello stesso anno venne pubblicato a New York Sea and Sardinia, nel quale viene narrata l’avventura di Lawrence e della sua Queen Bee/l’Ape Regina, come venne chiamata la moglia in tutto il racconto. Autore di capolavori letterari tra cui L'amante di Lady Chatterley, all’alba del 4 gennaio, sopraffatto da “un’assoluta necessita’ di muoversi”, parti’ dalla sua casa di Fontana Vecchia, deciso a lasciare la Trinacria alla volta di Ichnusa. Cent’anni dopo, Return to Sea and Sardinia ne celebra il viaggio e il libro, ripercorrendo con la macchina da presa le tappe per mare e per terra da Taormina ad Olbia.
Note di regia
Nel centenario del viaggio lawreciano e della pubblicazione di Sea and Sardinia, la Fondazione Sardegna Film Commission ha supportato il fotografo-regista Daniele Marzeddu nella realizzazione del film Return to Sea and Sardinia. Marzeddu ha voluto visitare i luoghi di quell’avventura, indagando cosa sia rimasto di quel viaggio e del celebre libro che ne seguì. Il docufilm, coprodotto grazie a un crowdfunding internazionale, è stato sostenuto anche dalla D.H. Lawrence Society of GB, oltre ad essere stato patrocinato da Regione Siciliana, Regione Autonoma della Sardegna e da tutte le citta’ e i paesi attraversati dallo scrittore. (info su seaandsardinia.org). Return to Sea and Sardinia, con la colonna sonora del compositore britannico Glåsbird, fonde riprese contemporanee in bianco e nero con materiali d'archivio, facendo navigare lo spettatore tra isole e mare, alla ricerca delle insularita’ fisiche e psicologiche di Sicilia e Sardegna.
Come nasce l'idea di questo film? La sua genesi?
Iniziai a sviluppare il progetto nel 2018 dopo essermi recato per lavoro a Eastwood - alla periferia di Nottingham - dove nacque D.H. Lawrence l’11 settembre 1885. Li’, colsi l’occasione di visitare la casa natale dello scrittore, trasformata in museo nel 1974, mantenendone l’architettura di stile vittoriano nella sua interezza. Alla fine del percorso museale, fermatomi nel bookshop per dare un’occhiata alla collezione di libri in vendita, vidi sugli scaffali una copia di Sea and Sardinia, e ripensai subito alla prima volta che lo lessi, all’eta’ quindici anni. All’epoca ero un adolescente molto disorientato con la passione per la musica e le arti visive: pur trovando la letteratura una forma artistica affascinante nel suo insieme, la percepivo come un obbligo, riluttante com’ero agli “austeri costumi” degli avi che trasudavano da tutti i muri di quel noioso liceo di provincia. Scorrendo tra le pagine del libro, notai che la prima edizione usci’ nel 1921: mancando solo tre anni al centenario, mi cosi’ venne l’idea di creare un libro fotografico e un film per celebrare uno dei capolavori della letteratura di viaggio del Novecento. Cominciai a riflettere su come poter dare forma visiva a un viaggio che era stato narrato come fosse un film in bianco e nero.
Qual è la tua relazione personale/affettiva con il tema?
Tra il 2018 e il 2021 io e la mia compagna abbiamo esplorato in lungo e in largo la regione delle East Midlands inglesi - dove viviamo - e dove nacque D.H. Lawrence. Volevamo creare ponti culturali tra la Gran Bretagna e altri territori al di la’ del mare, soprattutto all’indomani della Brexit. Sono legato a una vasta idea di insularita’, quella di tre isole: abitando in Gran Bretagna, ho trascorso la mia prima infanzia in Sicilia e le mie origini sono sarde. Nel 1994, durante una delle vacanze estive nella casa al mare in Sardegna, uno zio ferroviere suggerì ai miei di esplorare l’interno dell’isola a bordo del trenino delle Ferrovie Complementari della Sardegna, che partiva regolare ogni mattina alle 4.50 dalla stazione di Cagliari-Monserrato. Finalmente, oltre a poter ammirare le tanto agognate lande barbaricine, cominciai a fantasticare su come potevano essere quei luoghi nel 1921, quando i Lawrence esplorarono l’interno Sardegna su quella stessa tratta ferroviaria. Nel 2021, nel pieno della pandemia del Covid, io e la mia “Queen Bee” abbiamo ripercorso le orme di Bert e Frieda: avremmo voluto partire anche noi la mattina del 4 gennaio, ma le limitazioni alla mobilita’ connesse alle restrizioni del lockdown non ce lo consentirono. E fu cosi’ che la mattina del 17 maggio caricammo la nostra utilitaria con chili di pellicole, ottiche e macchinari vari, partendo dalle East Midlands e attraversando tutto il continente fino alla Sicilia.
Come hai affrontato il tema? Quali scelte narrative e tecniche?
Quando decisi di contattare la D.H. Lawrence Society of Great Britain per capire se fossero interessati a sostenere questo “secolare” progetto, mi trovavo a Cagliari per lavorare alla produzione di un lungometraggio. Non avevo grosse aspettative, né, tanto meno, speravo in un grande interesse da parte della Society. Invece, mi risposero subito consigliandomi di mettermi in contatto con Nick Ceramella, Vice President della Society. Era l’inizio del 2020, e stava cominciando a esplodere l’ondata pandemica del Covid19: scrissi a Nick, che mi invitò a incontrarlo di persona. Ci vedemmo a Roma a febbraio, giusto qualche giorno prima che gli spazi aerei venissero chiusi per il contenimento dei contagi. Parlammo a lungo, piacevolmente seduti al tavolo di una delle sue trattorie preferite sulla Prenestina. Mi raccontò che l’idea di un “travelogue” con un apparato fotografico era stata presa in considerazione dall’editore newyorkese Seltzer per la prima edizione di Sea and Sardinia: tra i titoli, vennero ipotizzati, tra gli altri, Sardinia Films e Films of Sicily and Sardinia. Malgrado lo scrittore avesse incalzato degli studi fotografici sardi per acquisire delle immagini che ritraessero i luoghi visitati, non ricevette mai alcuna risposta. Pertanto, la creazione dell’apparato iconografico del volume venne affidata all’eclettico artista sudafricano Jan Juta.
Provai a immaginare quali emozioni e quali motivazioni avessero spinto un intellettuale inglese del Ventesimo secolo ad affrontare nel bel mezzo dell’inverno un viaggio per mare di oltre trentadue ore. Lawrence scrive di non poter resistere all’effetto ipnotizzante dell’Etna, paragonandolo alla maga Circe dell’Odissea, decidendo, cosi’, di allontanarsene e fuggire via, verso la Sardegna. Io, auto esiliatomi dall’Italia, sono in entrato in una sorta di esperienza medianica con lo spirito di Lawrence, che, a sua volta, si era auto esiliato dalla Gran Bretagna dopo la Prima Guerra mondiale.
Da un lato, mi sono lasciato guidare dalla serendipita’ del viaggio, dall’altro sono stato ispirato dalla volonta’ di entrare in contatto con chi, a distanza di 100 anni, dichiaro’ di sentirsi ancora molto legato a quella storia. Dopo aver esplorato i territori di Taormina, Messina e Palermo, in Sardegna abbiamo filmato i racconti di Barbara, pronipote di Calogero Lunetta - che ospito’ i Lawrence a Mandas - e di Iuri ed Enrico, che hanno rilevato la locanda “Il Risveglio” di Sorgono, dove la coppia pernotto’ la notte del 9 gennaio. Ho voluto cogliere lo spirito dei luoghi e delle persone incontrate lungo il viaggio, utilizzando l’audiovisivo come mezzo espressivo che completasse la base letteraria di Lawrence. In fase di montaggio, ho strutturato la diegesi del racconto con le sequenze di alcuni meravigliosi filmati d’archivio donatimi dalla Cineteca Sarda di Cagliari (Il fondo “La tua memoria è la nostra storia”). Laddove lo scrittore osserva le sfumature della vita sarda attraverso il suo occhio di britannico in Italia, io, in quanto italiano in Gran Bretagna, mi sono mosso come un insider che connette diacronicamente il tempo passato e presente, tentando, in tutto e per tutto, di carpire i profondi cambiamenti socio-antropologici globali che Lawrence sentiva essere in atto dopo la fine del conflitto bellico.
Quali difficoltà produttive e distributive avete incontrato?
Il progetto ha ottenuto numerosi patrocini da istituzioni pubbliche e private nazionali e internazionali quali la Regione Autonoma della Sardegna, la Regione Siciliana, la Città Metropolitana di Palermo, la Città Metropolitana di Cagliari, l’ARST / Trenino Verde, la Nottingham UNESCO City of Literature, il DH Lawrence Memory Theatre di Nottingham e l’Universita’ di Cagliari, per citarne alcune. Il film e’ stato presentato in Italia e Gran Bretagna, suscitando molto interesse soprattutto Oltremanica: molti, incuriositi dalla tematica storica, sono venuti alla proiezioni a Nottingham, Londra, Exeter e altre localita’. E’ stato davvero molto emozionante: adesso, sono molto felice di poter donare il film alla piattaforma di Documentando ed EmilioDocTV.
Perché secondo te questo film è attuale ancora oggi?
Leggendo ciò che Lawrence vide in quell’anno, pur affascinato dalle descrizioni metaforiche e realistiche degli uomini e della natura contenute in Sea and Sardinia, il me adolescente di allora stentava a cogliere il senso delle disamine su come la Storia sovverta il corso degli eventi. Sarebbero passati molti anni prima che potessi afferrare la poetica del suo continuo vagare alla ricerca di sé attraverso l’indagine sullo “spirito del luogo”. “Lo spirito del luogo è una cosa strana. La nostra era meccanica cerca di sopraffarlo. Ma invano.”
Penso che l’eredità storico-culturale di Sea and Sardinia si possa riscontrare, ancor’oggi, nel modo in cui artisti ed esploratori percepiscono il locus, non solo come luogo in sé ma come entità ontologica in cui interagiscono gli elementi naturali. Tant’e’ che, soprattutto in Sardegna, arrivano viaggiatori da tutto il mondo con il suo libro in mano, adoperandolo non solo come guida turistica storica, ma come fonte d’ispirazione per cogliere l’essenza del luogo. E, sulle orme della grande letteratura di viaggio esplorano luoghi periferici, lontani dalle localita’ affette dal fenomeno dell’overtourism.
Mi piace pensare a Return to Sea and Sardinia come a un’esperienza sinestetica, un viaggio nel viaggio, in cui il concetto dell’insularità si muove dalla Gran Bretagna (diventata dal 2021 una moderna entita’ isolazionistica) alla Sicilia e alla Sardegna.